Conciati per le feste: Il pranzo di Natale

invito pranzo di Natale

Il 25 e il 26 dicembre  sono, in genere, i due giorni più stancanti, incasinati, rumorosi,affollati, sorridenti e divertenti di tutto l’anno. Sì perché a casa mia non si finisce con il 25 ma si continua imperterriti fino a tutto il 26: S. Stefano, mio marito :D.

E se a Natale siamo circa 20 , il 26 possiamo arrivare anche a 25-27 persone. Un anno siamo arrivati a 35 a tavola! Insomma, un tour de force dove però tutti partecipano al pranzo: ognuno prepara qualcosa così non mi tocca passare la giornata in cucina. Il pomeriggio del 25, poi, c’è di nuovo l’apertura dei regali: il 24 si aprono quelli della mia famiglia di origine, il 25 quelli della famiglia di mio marito. Ci sono stati anni in cui eravamo in 35-40 persone, i bambini erano tantissimi, c’erano zii zie cugini e chi più ne ha più ne metta.

Capite, quindi, che sono giornate campali. Il soggiorno subisce una trasformazione radicale: sparisce il divano con il tavolino e il tappeto, si allunga il tavolo e se ne aggiunge un altro, anche questo allungato. Sedie ovunque! Pur curando la tavola, il centrotavola etc. su tante cose sorvolo e, col tempo, le ho perse di vista: piatti, posate e bicchieri sono quelli del cosidetto “servizio di mezzo” e la loro disposizione non è mai stata curata secondo le regole. I tovaglioli sono sempre stati di carta, belli, scelti con cura, ma di carta. La tovaglia, che negli ultimi anni è sempre e solo bianca,  è lunga 4 metri per poterla distendere sui due tavoli affiancati.

Con il Master MTC ho rispolverato i “servizi buoni”, una tovaglia bellissima, che va bene solo su un tavolo piccolo, e ritornano alla luce pezzi che non pensavo di avere. Insomma, mi sto divertendo un mondo ad apparecchiare tavoli per un numero “umano” di persone. 😀

Il tema che ho scelto è

ORO DI NAPOLI.

Mi sono voluta divertire ad eccedere, visto che, in genere, mi “mantengo”.

Come potete notare dallo schema colore che ho scelto, l’oro domina. Il pranzo di Natale l’ho sempre immaginato come un pranzo sontuoso, dove si utilizza la tovaglia più bella, le stoviglie migliori e l’argenteria. Per questo motivo, il color oro mi sembrava il più adatto per questa occasione. Il “Di Napoli” è legato al fatto che il menù si mantiene sulla tradizione…ma andiamo per gradi.

L’invito è su cartoncino, con piccoli fiocchi dorati, quelli tipici dei pacchi regalo

invito pranzo di Natale

Anche se l’oro è un colore prezioso, opulento, la mia tavola è, comunque, molto semplice. Il centrotavola è composto da tre candele bianche, alle quali ho legato un nastro dorato, da qualche rametto di abete albanese, unico tocco di colore, e da chioccioline (un formato di pasta) che ho dipinto e disposto in maniera “disordinata” sul tavolo.

centrotavola

La tovaglia è di cotone lavorato e nel suo candore fa risaltare il tutto.

I piatti sono di porcellana con un piccolo decoro che viene messo in  risalto dal filo d’oro che lo circonda. I tovaglioli, anche stavolta disposti sul piatto, sono chiusi con un nastro e completati con un piccolo rametto di abete. Si potrebbe anche mettere al fianco del piatto a sinistra, subito dopo le posate. Il sottopiatto è di banale materiale plastico ma è fatto molto bene, non sfigura sul tavolo, il suo colore non eccede e, secondo me, dona alla tavola quel tocco di eleganza in più.

Le posate sono d’argento, disposte secondo la regola: cucchiaio e coltello a destra, forchette a sinistra.

I bicchieri sono il mio pezzo forte, sono un ricordo dei miei suoceri e mi piacciono molto. Confesso sono usciti dal mobile solo per le foto e subito sono stati riposti. Sono in cristallo con il bordo d’oro.

Per il segnaposto ho scelto un campanellino, di un delicato color oro a cui ho aggiunto un bigliettino con l’iniziale dell’invitato.

E se la tavola è elegante il menù è terrone inside e segue la tradizione che per il giorno di Natale vuole la carne.

Il dress code deve rispettare i colori della pallette e deve essere sobrio ed elegante, o almeno a me piacerebbe così. Ho scelto un tubino dal colore neutro ma con i particolari che danno luce all’insieme. Lo chignon è d’obbligo come pure un bel tacco alto, che spero di poter rimettere presto.

Se, invece, non fossi padrona di casa ma ospite sceglierei qualcosa del genere, da indossare con un cappottino di cachemire in tinta e bellissime scarpe decolletè, col tacco of course. Gli accessori saranno semplici e poco appariscenti.

Essendo ospite mi preoccuperei di portare un dono alla padrona di casa. Se fosse una mia amica intima le chiederei sfacciatamente che menù pensa di servire e se le facesse piacere  che portassi il vino. Se, invece, non ci fosse tutta questa familiarità allora mi informerei sui suoi gusti e cercherei qualcosa che potesse farle piacere. Male che vada potrei farle recapitare dei fiori il giorno dopo con un bigliettino di ringraziamento: è un gesto che, comunque, fa sempre piacere e mi solleverebbe dall’incombenza.

Questo è il mio Natale, o almeno quello che mi piacerebbe fosse. Vi aspetto per il prossimo post…Il Buffet della Vigilia di Capodanno.

 

15 Comments

  • paola 23 Dicembre 2016 at 11:15 AM

    Rosaria che bella la descrizione di questa tavola. Mi piace che sia fatta di ricordi, come i bicchieri dei suoceri!
    Il segnaposto nella campanellina mi ha rubato il cuore!

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    • Rosaria Orrù 23 Dicembre 2016 at 11:54 AM

      Paola :*

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  • Marianna 23 Dicembre 2016 at 10:57 AM

    Pagherei oro per essere al pranzo di Natale con voi… Non che noi siamo in molti di meno… ma la metà si. Credo che non ci sia nulla di più bello! La tua tavola mi piace molto, elegante, essenziale ma molto raffinata. Tantissimi auguri di Buon Natale a te e a tutta la tua famiglia.

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    • Rosaria Orrù 23 Dicembre 2016 at 11:53 AM

      Auguri anche a te! Quando vuoi la mia porta è sempre aperta 😀

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  • Katia ZanghìK 20 Dicembre 2016 at 1:58 AM

    Rosaria, sei sorprendente !

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    • Rosaria Orrù 20 Dicembre 2016 at 9:25 AM

      no! sono pazza ahahahhhahahahahah

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  • Elisa 19 Dicembre 2016 at 11:09 PM

    Quanto mi piace la tua tavola, i colori.., il menù… tutto!
    Bellissimi i bicchieri e il loro ricordo!
    Anche il dress code mi piace molto!!!
    Elisa

    Ps: io festeggio la vigilia, ma poi anche natale e … mio marito si chiama Stefano!!
    Ci siamo capite!!!! 😉

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    • Rosaria Orrù 20 Dicembre 2016 at 9:24 AM

      mi capisci vero?? io scapperei a gambe levate, ma poi lo so che mi mancherebbe

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  • Flavia Galasso 19 Dicembre 2016 at 2:54 PM

    Mi piace tutto a cominciare con la cura con cui hai descritto tutta la tua tavola ..l’Oro di Napoli me lo vengo a godere tra qualche settimana, ma per favore…scarpe comode che voglio consumare le strade del centro eh! Quei sottopiatti se non lo avessi detto no lo avremmo saputo,ma in ogni caso sono belli e io li ho rossi ahahahah comodissimi, che fanno la loro figura e validissima funzione! I bicchieri dei tuoi suoceri mi hanno stretto il cuore, penso a quello che significano per tuo marito, ma soprattutto ho sentito il tuo affetto per loro. Però cara Rosaria un appunto te lo voglio fare: ogni tanto prepara una bella tavola per pochi intimi, divertiti ancora ad apparecchiare così e quei bicchieri usateli… l’ho imparato meno di un anno fa, quando ho dovuto aprire i cassetti e mobili di mia madre e ho scoperto dei tesori che ha usato poco perchè ” si potevano rompere” o rovinare….. le cose belle vanno usate, vanno godute… come faceva la zia di mio marito, dalla quale ho erditato servizi spaiati, belissimi, ma manca qalche piatto, qualche tazzina, ma li ho adeguati a numeri minori di ospiti e li uso…caspita se li uso… e se si rompono, li userò per cene con meno persone 😉 !!!! Le tue feste con così tante persone saranno sempre delle bellissime feste, nonostante la confusione, i mal di testa,…. ogni anno sono nuovi ricordi da aggiungere agli album che abbiamo nel cuore

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    • rosaria 19 Dicembre 2016 at 4:40 PM

      Seguirò il tuo consiglio e userò più spesso i “servizi buoni2 cercherò di dare loro una storia da raccontare
      Grazie 😀

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    • Rosaria Orrù 19 Dicembre 2016 at 6:42 PM

      Flavia seguirò il tuo consiglio userò tutto e farò in modo di lasciarli ai miei figli magari con qualche pezzo in
      eno ma con una storia da raccontare

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  • Elisa 19 Dicembre 2016 at 10:33 AM

    Mi piace tutto! Ma confesso che mi piacerebbe ancora di più essere con voi nella giornata in cui siete trenta! Calore puro! Questo è il vero oro di Napoli! Un bacio e tanti auguri

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    • Rosaria Orrù 19 Dicembre 2016 at 12:39 PM

      Elisa vieni ti aspetto!! A pensarci bene avrei potuto avere come tema “aggiungi un posto a tavola” ahahahahahah

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  • Valentina de Felice 19 Dicembre 2016 at 9:29 AM

    In entrambi i meravigliosi commenti che hai lasciato alle mie tavole di Vigilia e Natale, hai ammesso di apprezzare i miei piatti. Con lo stesso candore ti dico che io mi sono letteralmente innamorata del tuo sottopiatto di plastica (ne ho due simili anche io, pagati 1 euro da Unieuro, in plasticona che nemmeno si vede) oltre che dei piatti, che hanno una sfumatura d’oro così lieve da apparire quasi “pastello”. Mi piace il nastro intorno alle candele, tanto semplice quanto elegante, e il tocco in più sono le conchigliette di pasta spruzzate in oro. Chic! Mi piace tantissimo la tua tavola e la descrizione delle modifiche del salone dove tavolini, tappeti e divani spariscono per far spazio a tavoli allungati e “tavolelle spartate” mi ricorda i miei Natali napoletani da nonna 🙂 A santo Stefano 8auguri auguri) andavamo da mia zia Nora, la sorella di mio padre, che avendo una taverna immensa, ospitava davvero fino a 30 persone tutte sedute a tavola, ed era l’occasione per lei di attutire la fame dei commensali che aspettavano teglie di lasagne delle dimensioni delle cucine dei ristoranti, preparando quelle 200/300 polpette di melanzane 🙂

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    • Rosaria Orrù 19 Dicembre 2016 at 12:38 PM

      Valentina i migliori mal di testa li ho avuti il giorno di Natale, ma ora che col numero ci stiamo riducendo quasi mi manca

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